Delle “infinite tracce” impresse dalla storia nel nostro corpo

martedì 18 febbraio 2020 | h 16:30

via Castelguidone 4 –  Casal Bertone (ROMA)

 

PASSEPARTOUT

per il progetto
“Terzo paesaggio. Rigenerazione e Ibridamenti”

progetto vincitore del bando “Creative Living Lab – II Edizione
promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana

presenta

Delle “infinite tracce” impresse
dalla storia nel nostro corpo

Alessandra Gribaldo, Berardino Palumbo e Pino Schirripa
discutono con l’autore Giovanni Pizza intorno al libro

L’antropologia di Gramsci

Corpo, natura, mutazione

 

L’obiettivo del libro è sottolineare l’urgenza di un’antropologia gramsciana fondata su un metodo critico-politico. Esaminando le vocazioni antropologiche delle scritture di Antonio Gramsci, si intende gettare le basi per iniziare l’«inventario» delle «infinite tracce» impresse dalla storia nel nostro corpo, come aveva egli stesso auspicato. Con scaltrezza e sensibilità, possiamo allontanarci dalle forme espressive dell’elucubrazione mentale, trasformando ogni riflessione teorica in una pratica, una postura fisico-politica da assumere con responsabilità sulla scena pubblica. Fin dal suo avvio, l’antropologia di Gramsci appare un’impresa densa e difficile. Eppure riserva un piacere intenso. Timore, trepidazione, fascino, gioia e altre emozioni coinvolgono chi si avvicini alla prosa gramsciana, dolcissima e complicata, lucidissima e implacabilmente riflessiva, grandiosa e terribile come il mondo nella sua interezza. Leggendo, possiamo «sentire e comprendere» un “Gramsci antropologo” nelle parole che egli ha riversato in quotidiani, riviste, lettere e quaderni, prima degli anni del carcere e durante la prigionia, in una straordinaria e sofferta esperienza di ricerca, conoscenza e lotta politica.

 

Giovanni Pizza è professore associato di Antropologia culturale e medica all’Università di Perugia, dove dirige la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici e la rivista “AM” della Società italiana di antropologia medica (SIAM). È autore di numerose pubblicazioni tra cui La vergine e il ragno (2012). Ha curato, con H. Johannessen, Embodiment and the State (2009) e, con A. F. Ravenda, Presenze internazionali (2012) ed Esperienza dell’attesa e retoriche del tempo (2016). Per Carocci editore ha pubblicato Antropologia medica (17ª  rist. 2019) e Il tarantismo oggi (4ª rist. 2017).

Alessandra Gribaldo è antropologa, professoressa associata presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Roma Tre.

Berardino Palumbo è antropologo, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali dell’Università degli Studi di Messina.

Pino Schirripa è antropologo, professore associato presso il Dipartimento di Storia, Culture, Religioni dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.


Intervento promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’ambito del Premio Creative Living Lab – II edizione

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